SERIGNE ABDOUL AHAD MBACKE

Khalif de 1968 à 1989
L’immaginario popolare ne ha conservato il ricordo come uomo sobrio nei gesti e nell’abbigliamento, molto conviviale nella cortesia e nella disponibilità verso il prossimo, ma ostinatamente puntato sulla Verità. Si sapeva che nessuno, fosse la più alta autorità immaginabile o il parente più prossimo, avrebbe potuto trovargli favore o comprensione protettiva se avesse avuto torto.
Del resto, non fu lui che, in un memorabile sermone, diede il tono affermando che un musulmano deve arroccarsi ostinatamente nella Verità e, date le circostanze, considerare indifferente il fatto di vivere nella calda e piacevole sicurezza di un ambiente che condivide le sue convinzioni e quello di essere esposto all’amarezza dell’ostilità dei detrattori. Ciò che è decisivo è che la costanza in ciò che è giusto porterà il meglio per lui.
Se un credente con la sua costanza nel servizio di Dio riesce a ottenere l’approvazione divina, nessuna impresa umana, nessuna coalizione, anche dotata dei mezzi più sofisticati, potrebbe arrecargli il minimo danno. D’altra parte, nulla può preservare una creatura dalla sanzione divina se ha la sfortuna di aver contravvenuto alla Legge. Nemmeno la più unanime approvazione umana, tanto meno le testimonianze più entusiastiche dei suoi simili.
Quest’uomo, della materia rarissima di cui sono fatti i Veri testimoni di Allah, assimilò il Corano e le Scienze religiose collaterali, molto presto, sotto il governo di suo zio Serigne Amsatou DIAKHATE, fratello della sua santa madre, la virtuosa Sokhna Mariama DIAKHATE che avrà anche la felicità di essere la madre di Serigne Souhaïbou MBACKE, quest’altro valoroso cavaliere dell’Islam. Dell’opera del suo venerato Padre, ha una conoscenza così acuta, una considerazione così profonda, che la sua vita è l’illustrazione perfetta degli insegnamenti che trasmette.
Sappiamo che Cheikh Ahmadou BAMBA insegna ai suoi discepoli il culto esclusivo dell’Unico e una pratica basata sulla Sunna. La conoscenza approfondita dei testi sacri (Corano, Hadith, Scienze religiose, ecc.) è ovviamente un prerequisito essenziale, nello spirito dello sceicco che, allo stesso tempo, ha elevato il lavoro onesto al rango di dogma santificatore. È ora facile capire perché, durante il lungo magistero di Serigne Fallou, suo predecessore (1945-1968), Serigne Abdoul Ahad abbia avuto, con discrezione, una cancellazione a volte al limite della ricerca dell’anonimato, abbia dedicato la sua vita a lavorare per impegnarsi vivere solo del frutto onesto e legittimo del suo lavoro. Il suo status di figlio del Maestro lo autorizza tuttavia, se lo avesse voluto, a vivere nell’opulenza, grazie alle offerte (adiya) dei discepoli Mouride. Ha preferito, come talibé tra i talebé, esercita con le sue mani ogni forma di attività per vivere della sua condanna. Del resto, non aveva fatto voto, come del resto tutti i suoi fratelli e sorelle, di abdicare al rango di figlio dello sceicco per cercare solo quello di talibé?
Come talebé esemplare, lo abbiamo visto, abile agricoltore, maneggiare lui stesso gli attrezzi agricoli nei suoi campi, con destrezza e maestria. La sua produttività era tale che nelle sue fattorie di Touba Bélel, Bokk Barga, Kadd Balooji, Mbara Dieng, vinse il titolo di primo agricoltore.
Esercitò la professione di commerciante, senza però mai riscuotere dai suoi clienti più di quanto gli fosse dovuto.
Ha anche provato con i mezzi pubblici.
Chiaramente, un tale desiderio di « mettersi in pratica » denota il suo desiderio di assicurarsi un reddito legittimo dal punto di vista dell’Islam.
Questo periodo di « difficoltà » ha permesso a Baye Lahat di raccogliere una straordinaria quantità di esperienza di vita, una conoscenza approfondita della natura umana, tutte cose che, fecondate dall’insondabile saggezza attinta dal suolo wolof, saranno di un aiuto inestimabile per la gestione di la Comunità, quando toccò a lui esercitare il Califfato.
In effetti, è del tutto sconosciuto al grande pubblico che ha aderito all’alta carica di Gran Timoniere della comunità Mouride quando, il 6 agosto 1968, Serigne Fallou raggiunse il suo amato Maestro in Paradiso. La Comunità in particolare e il mondo in generale scoprono un uomo retto, onesto, nemico irriducibile della menzogna, della doppiezza e dell’ipocrisia. Il suo inflessibile rigore lo portò molto presto a mettere in moto una serie di riforme fondamentali, i cui risultati diedero ben presto al Mouridismo un volto nuovo, intriso di rettitudine.
Dal suo avvento, Serigne Abdoul Ahad dà il tono. Dichiarò immediatamente che ai suoi contemporanei avrebbe servito come testimone, quaggiù e nell’aldilà, a condizione che mettessero radici nella verità e nel servizio di Cheikh Ahmadou BAMBA; sappiano dunque coloro che prendono le vie tortuose della finzione che non hanno niente a che fare con lui, chiunque essi siano.
Si vedeva così che Baye Lahat metteva fine e in modo energico agli abusi di questi “docenti pubblici” chiamati “diwaan kat”, mercanti di illusioni che fondavano la loro sussistenza sullo sfruttamento della credulità popolare. Con il loro discorso pernicioso, hanno forzato la generosità del talibé medio promettendo loro un facile accesso al Paradiso (anche mentre si torcevano felicemente il collo dai principi dell’Islam), a condizione solo che facessero un atto di fedeltà a Serigne Touba. Ovviamente Serigne Abdoul Ahad non poteva permettere che un simile inganno prosperasse, peraltro molto dannoso per l’immagine del Mouridismo e della Comunità stessa.
Comprendiamo che tutti i suoi discorsi sono un’occasione per riaffermare di sfuggita, forte e chiaro, l’autenticità del messaggio di Serigne Touba, che non è altro che l’ortodossia musulmana sulla scia del Prescelto (PSL). discorsi di riferimenti alla Verità così come li afferma il Corano. Ricordiamo ad esempio che, per rimettere ordine sull’uso che se ne faceva di alcuni della Grande Moschea, la sua base argomentativa era questa citazione del Corano: « Wa xul jaacal haqu wa za haqal baatilu innal baatila kaana zahuqan. “Verità e bugie non possono coesistere.
Con parole persuasive ed esempi incoraggianti, Baya Lahat spiegò con raro successo la dottrina dell’opera redentrice professata dal suo illustre padre. Senza rischio di essere smentiti, possiamo affermare che sono il suo discorso e il suo esempio che hanno instillato nei discepoli Mouride questo spirito combattivo con cui vanno alla conquista del mondo.
Moltiplicando i daara, ha contribuito a sottolineare l’orientamento della comunità verso lo studio, la ricerca della conoscenza perché solo a questa condizione si può rendere a Dio il culto che gli è dovuto. E, nella sua mente, ha detto chiaramente in uno dei suoi sermoni, la conoscenza può giovare solo a coloro che hanno, « ancorato al corpo », l’amore della verità, per il solo volto di Dio. Ad esempio, il musulmano, almeno cinque volte al giorno, si rivolge verso est per le necessità delle preghiere obbligatorie. Ciò presuppone che egli riconosca che Dio è l’unico e unico padrone della creazione, che Maometto (PSL) è il sigillo dei Profeti e che, inevitabilmente, arriverà il giorno del giudizio finale.
« wa ash hadu ana lazi jaaca bihi Mouhamadan haqun wa anal janata haqun wa ana naara haqun wa ana siraata haqun wa ana saahata aatiyatun la rayba fihaa wa ana laaha yab ha su man fil xuboori »
[Certifico che il Messaggio del Profeta Muhammad (PBUH) è vero, che il Paradiso è vero, che l’inferno è vero, che « Siraat » è vero, che il Giudizio Universale avrà luogo senza dubbio.
Forte di questa convinzione, Serigne Abdoul Ahad, ogni volta che ne ha l’opportunità, invita i musulmani a fare memoria di questa professione di fede che non deve restare solo allo stadio di una formula pronunciata dal linguaggio ma integrata nell’esperienza vissuta quotidianamente. Possano le nostre azioni, le nostre parole, le nostre intenzioni, così come i nostri desideri per il prossimo essere illuminati dalla luce della pura Verità, perché verrà un giorno in cui tutti renderanno conto.
Un altro aspetto della ricca personalità di Baya Lahat è, in perfetta conformità con gli insegnamenti di Cheikh Ahmadou BAMBA, il suo perfetto ancoraggio ai valori del suolo, almeno in quelli dei loro aspetti che non si scontrano con l’Islam. Così, senza esagerare, possiamo sottolineare il suo grande orgoglio di appartenere allo spazio culturale negro musulmano. Il Corano ha stabilito che nell’Islam l’unica gerarchia valida degli uomini è definita in diretta funzione del riverente timor di Dio, ad esclusione di ogni altro criterio, specialmente quello relativo alla razza, alla nascita, alla ricchezza o allo stato sociale.
Quelli degli uomini che sono considerati i migliori sono quelli che si distinguono per la profondità della loro adesione ai principi stabiliti da Dio. Da quel momento in poi Cheikh Abdoul Ahad, come viene anche chiamato in segno di rispetto per la sua grande erudizione, ci insegna che nessun complesso di inferiorità dovrebbe abitarci di fronte all’arabo con il pretesto che l’Islam è stato rivelato agli uomini. terra e che la sua liturgia si esprima nella sua lingua; il bianco non è superiore a noi e staremo attenti a non scimmiottarlo, tanto più che i suoi valori di civiltà, in molti dei loro aspetti, sono incompatibili con la nostra fede. Si consideri quindi, sempre secondo Serigne Abdoul Ahad, che siamo africani neri che assumono con orgoglio ciò che piacque a Dio di crearli.
Pratichiamo l’Islam senza complessi, che è un messaggio universale che nessun popolo può appropriarsi esclusivamente.
Ora comprendiamo la base culturale del comportamento del Mouride. Quest’ultimo rivendica la sua piena islamità, ma un’islamità libera da ogni forma di asservimento a schemi o modelli panarabi. È un musulmano ortodosso che fonda quindi la sua pratica sulla Sunna of the Chosen (PSL) che, peraltro, Cheikh Ahmadou BAMBA ha riabilitato in tutto il suo splendore, in tutta la sua autenticità. I suoi vestiti non saranno di ispirazione araba o di altro tipo, ma saranno africani e soprattutto musulmani. Vale a dire che questo abbigliamento rispetterà rigorosamente i canoni dettati dall’Islam: né succinto, né corto, né trasparente, né tagliato in tessuti proibiti, come ad esempio la seta per gli uomini. L’indumento svolgerà la sua funzione, vale a dire, coprire il corpo assicurando la decenza ed essere sufficientemente funzionale da consentire la regolare esecuzione della preghiera e il lavoro senza essere ostacolati al giromanica. Ed è così che viene descritto il famoso “baye lahat”, che Baye Lahat ha ovviamente sviluppato e che è diventato senza dubbio il costume per eccellenza del Mouride, in ogni caso uno dei suoi segni distintivi accanto al “makhtou”.
Ancora oggi, è con indicibile emozione che evochiamo la simpatica sagoma di Cheikh Abdoul Ahad, immancabilmente vestito con un superbo « baye lahat » tagliato da tessuto a bacinella, la testa avvolta in uno spesso turbante dello stesso tessuto e gli occhi protetti da eleganti occhiali scuri. Il ritratto è completato dalla copia del sacro Corano che tiene ancora nella mano destra e dal rosario arrotolato al polso della stessa mano.
Questo abbigliamento sobrio, quasi austero, è il miglior segno della repulsione per il lusso e la mondanità di un uomo che tuttavia disponeva dei mezzi più fantastici per condurre una vita sontuosa. È un uomo che durante il suo magistero ha dovuto fermentare somme colossali stimate in miliardi di franchi e che ha avuto il tempo libero di usarle a suo piacimento senza temere alcuna forma di controllo, senza incorrere in alcuna contestazione. Tuttavia, non ha mai confuso il suo patrimonio personale con i contributi dei talebé che ha investito pienamente e completamente nel “lavoro di Serigne Touba. »
Sebbene sia stato strappato al nostro affetto dal giugno 1989, le prediche che ci ha lasciato, che sono ancora di bruciante attualità e innegabile acutezza, continuano ad essere una fonte privilegiata di ispirazione per mourides.
Queste prediche hanno la particolarità di essere strutturate come vere e proprie dissertazioni. Hanno la struttura dialettica, il rigore scientifico del ragionamento, la chiarezza della presentazione e il potere di persuasione. La loro base argomentativa è invariabilmente il Corano, gli Hadith, i Qaçaid. Poiché Serigne Abdoul Ahad padroneggia alla perfezione le sottigliezze della lingua wolof e il suo genio è ampiamente nutrito dalla linfa della saggezza della terra (Cayor e Baol) e dal buon senso contadino, è stato un vero piacere ascoltare questo monumento di eloquenza.
Non sorprende quindi che queste prediche siano state raccolte, classificate per centri di interesse, trascritte e tradotte per le esigenze della loro edizione sotto forma di raccolte, in vista della loro pubblicazione. Si possono sicuramente trovare risposte a qualsiasi forma di interrogatorio lì per condurre la propria vita da talibé. Parla con un Mouride e c’è una buona possibilità che, per sostenere la sua argomentazione, citi estratti dal sermone di Serigne Abdoul Ahad. Colpisce l’attualità, l’opportunità, la portata e la persuasività di questi succulenti discorsi che, ricordiamolo, hanno come denominatore comune l’espressione senza alcuna gentilezza, nel più puro linguaggio wolof, di tutta la forza, di tutta la verità del Corano.
« Gnakk Caaxaan » è un altro soprannome con cui Serigne Abdoul Ahad è stato, molto eloquentemente, designato a significare che tutto in lui aborrisce le evasioni, la simulazione, la dissimulazione, la doppiezza. Si narra che apprezzasse molto positivamente questo soprannome, come omaggio al suo amore per la verità, in altre parole, al suo incrollabile attaccamento all’eredità del Padre e dei suoi illustri predecessori nel Califfato.
L’ardore, la caparbietà e, soprattutto, il genio che ha messo nel migliorare e far crescere questa eredità gli è valso il prestigioso pseudonimo di BUILDER.
Da grande centro rurale si è trasformata, in pochi anni, in una moderna città in piena espansione. Con lui, Touba è diventata un vasto cantiere in perpetuo sviluppo.
Ai fini del flusso del traffico, soprattutto durante il periodo Magal, l’asse che collega Touba a Mbacké si trasforma in una superba autostrada, potentemente illuminata di notte da una batteria di lampioni ad alte prestazioni. Allo stesso modo, la città è circondata da una circonvallazione per garantire un rapido sgombero dei veicoli che altrimenti intaserebbero l’agglomerato.
Le strade sono disposte in linea retta come parte di una suddivisione condotta scientificamente. Alcuni di questi assi sono pavimentati per la gioia degli utenti. La lottizzazione ha consentito lo sviluppo di quasi 120.000 lotti ad uso residenziale, che sono stati assegnati in modo assolutamente gratuito e senza discriminazioni ai richiedenti che si sono presentati. L’unica condizione richiesta è sviluppare la terra ricevuta e stabilirvisi effettivamente.
Per l’approvvigionamento idrico sono stati perforati e attrezzati numerosi pozzi, oltre a una capillare rete di approvvigionamento. Pertanto, la pressione della domanda durante il Magal e altre celebrazioni è notevolmente ridotta.
La Grande Moschea è oggetto di importanti lavori di ampliamento. Per un miliardo e mezzo, la capacità dell’edificio praticamente raddoppia grazie allo sviluppo di spazi ben ventilati e confortevoli, propizi alla contemplazione. Allo stesso tempo, viene migliorato l’impianto audio in modo da permettere ai fedeli di seguire la liturgia da lontano. Le aree di abluzione vengono moltiplicate e rese più funzionali.
Nuovi cimiteri dotati di tutte le infrastrutture necessarie alla loro funzionalità sono installati ad est della città, ai margini della Ndindy road.
Aïnou Rahmati, il Pozzo della Misericordia è modernizzato. Una potente pompa con una portata di 30 m3/ora è installata per alimentare una torre d’acqua con una capacità di 50.000 m3. Ad uso dei pellegrini sono installati 28 rubinetti. Questo numero non è innocente: simboleggia la somma aritmetica dei valori di ciascuno dei caratteri arabi usati per scrivere TOUBA. Per comprendere questo aspetto della questione, sappiate che in arabo ogni lettera dell’alfabeto è associata ad un numero che ne rappresenta il valore, quindi la somma dei valori delle lettere che compongono una parola ha valore indicativo rispetto alla apprezzamento del peso mistico della realtà descritta da questa parola. 28 è quindi il numero di TOUBA e si trova molto spesso nella trattazione di molte questioni relative alla vita della città.
Per ospitare gli scritti dello sceicco e i tesori inestimabili costituiti dalle numerose copie del Corano a disposizione della città e la cui ricchezza è costituita dalla diversità della loro origine e dalla grande varietà dei loro stili di calligrafia, Serigne Abdoul Ahad ha eretto , ad est della Grande Moschea una superba Biblioteca dotata di sofisticati mezzi di reprografia e di un modernissimo torchio tipografico. Un curatore di altissimo livello gestisce questo prezioso patrimonio, che comprende opere provenienti da tutto il mondo musulmano, senza dimenticare gli scritti dei grandi sceicchi del Mouridismo.
È in omaggio al suo comprovato amore per i libri e per il Corano in particolare che questo luogo alto è stato scelto per ospitare il suo mausoleo.
– L’imponente Residenza Cheikhoul Khadim, ad ovest della Moschea è in linea di principio “la residenza ufficiale” del Califfo. In ogni caso, ospita le cerimonie ufficiali durante le grandi celebrazioni.
La Grande Università Islamica, che si trova all’incrocio tra la circonvallazione denominata “70” e la strada Daaru Khafoor, di fronte al distretto di Touba Madiyana, è l’orgoglio del mondo musulmano nero.
La spianata della Grande Moschea che ospita le preghiere dei giorni di Korité e Tabaski è stata ristrutturata e dotata delle attrezzature necessarie alla funzione ad essa assegnata.
Il mercato centrale viene ammodernato e dotato di strutture adeguate. Questo mercato chiamato OCAS ha acquisito una grande reputazione nella sottoregione.
La città ha un ospedale e altri centri sanitari per dare sollievo alla popolazione.
La costruzione di un’amichevole stazione degli autobus ha in parte posto fine a una certa anarchia nel settore dei trasporti interurbani.
Per la pubblica sicurezza e per la lotta alla delinquenza viene istituito un posto di Gendarmeria. In effetti, vittima della sua reputazione di città rifugio, Touba era diventata il santuario di tutti i delinquenti che violavano il divieto e di trafficanti di ogni genere. Serigne Abdoul Ahad avrebbe messo ordine. Visceralmente attaccato alla salvaguardia del patrimonio posto sotto la sua responsabilità, Baye Lahat intraprese una spietata crociata contro i vizi che avevano cominciato ad affliggere la città santa. Si combatte così una guerra spietata contro contrabbandieri, trafficanti e consumatori di droga, alcool, tabacco, insomma contro tutti i mercanti di morte che con le loro malefatte agitano i focolai della delinquenza, questi vettori che conducono infallibilmente alla dannazione eterna.
Non possiamo chiudere questo capitolo, lungi dall’essere esaustivo, delle conquiste di Baye Lahat senza menzionare di sfuggita la densificazione della rete telefonica e l’elettrificazione della città. Fu con lui che iniziò il processo che avrebbe fatto guadagnare all’agglomerato di Touba l’onore di essere dichiarato città modello e soprattutto di essere riconosciuto come l’unica città senza baraccopoli al mondo.
Indiscutibilmente, Baya Lahat ha lasciato un segno indelebile nella città di Touba, così come nel cuore dei Mourides. Non possiamo considerare come un fatto banale l’avvento del XV secolo dell’era musulmana durante il suo magistero. Per noi è il segno premonitore della profonda impronta che ha lasciato nella Comunità in generale e nella città di Touba in particolare.
Quando morì il 19 giugno 1989, ha lasciato una città in forte espansione e una comunità decisamente unita, mobilitata attorno al culto dell’Unico. L’opera e l’insegnamento di Serigne Touba, ora divulgati ai quattro angoli del mondo, illuminano il cammino dei fedeli sulla strada della ricerca dell’approvazione del Signore attraverso l’intermediazione del servizio reso al Messaggero Ultimo (PSL). andato e la verità è radicata. Una chiara consapevolezza dei dettagli della sua missione ha sempre abitato Cheikh Abdoul Ahad. Non ha detto in un memorabile sermone: « Nel profondo di me, so con pertinenza che su questa sedia che occupo, aspetto la morte che, ineluttabilmente, un giorno avverrà. E, un individuo ragionevole, che quindi sa benissimo che questa morte è una fatalità, non può avere il tempo di nutrire cattive intenzioni o di commettere atti riprovevoli. Soprattutto, non deve né sponsorizzarli né appoggiarli. »
Non c’è dubbio che il suo Maestro sia lieto di aver riposto le sue speranze in questo grande eroe dell’Islam. Siamo convinti che nel Paradiso dove si è unito allo Sceicco, il Prescelto (PSL) lo celebri per l’opera colossale che ha compiuto per il trionfo della Verità. Quanto a noi, l’omaggio migliore che potremo rendergli, la prova più lampante della nostra riconoscenza nei suoi confronti, sarà fare nostre le sue parole, così: «Sappiate ciascuno di voi che il mio proposito è il seguente: sceglierò di tacere affinché tu non senta più la mia voce, piuttosto che farti un discorso che, dopo analisi da parte tua, non porti al tuo profitto quaggiù o alla tua salvezza nell’aldilà. »


